Recensione: DreamMachines DM2 COMFY Mouse

Unboxing e prime impressioni

Il DM2 COMFY arriva in una sobria scatola nera con la foto del mouse al centro della scena, stesso stile e grafica usata anche per il DM1 PRO. Nella parte posteriore troviamo un’altra immagine del mouse con elencate le caratteristiche tecniche del prodotto. E’ possibile visionare il mouse tramite la finestra frontale bloccata da due inserti in velcro, molto resistenti, senza aprire la confezione.

Una volta estratto il mouse dalla confezione possiamo visionare il bundle che è identico a quello del DM1 ed è composto da un piccolissimo manuale d’istruzioni e dai pad-surfer di ricambio in caso di usura. Come per il DM1 la presenza dei pad di ricambio è ben vista ed evidenzia l’attenzione dell’azienda verso il cliente finale.

Il DM2 COMFY è un mouse per destrorsi ed è progettato per l’utilizzo esclusivo dell’impugnatura PALM, quindi il design è totalmente orientato a questa caratteristica. A prima vista il DM2 COMFY è un dejavù di un gaming mouse di un’altra azienda che abbiamo incontrato nelle nostre recensioni, infatti è praticamente uguale a quest’ultimo se si esclude il logo DM retroilluminato e la mancanza delle tacche che segnalano i DPI utilizzati, che nel DM2 vengono segnalati tramite cambio colore della retroilluminazione. Quindi non sappiamo chi deriva da cosa, ma ci sentiamo di dire che il DM2 è uguale al Naos prodotto dalla Mionix, con tutti i pro e i contro derivati da questo tipo di design.

Il DM2 è dotato di 7 pulsanti, i due classici, due sul lato sinistro per l’attuazione con il pollice, due per la gestione dei DPI e uno premendo lo scroll. Il rivestimento gommato del mouse garantisce un ottimo grip mentre i 4 grossi pad-surfer sotto il mouse permettono un perfetto scorrimento facendo risultare il mouse più leggero di quanto non sia, visti i 94gr cavo escluso di questo DM2. La qualità costruttiva è molto alta e completa la dotazione il cavo USB sleevato di 1,8mt dotato di connettore placcato oro.