Recensione Asus NVIDIA GeForce GTX TITAN X

Dying Light

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Dying Light, fps survival horror con meccaniche di crafting e parkour, sviluppato da Techland e pubblicato dalla Warner Bros. Interactive Entertainment  è un titolo che ha riscosso un notevole successo, con un comparto grafico davvero degno di nota e un gameplay molto particolare.
Dying Light nasce come un FPS con due modalità principali per affrontare le missioni: mediante un ciclo dinamico giorno/notte, non solo è possibile svolgere compiti legati all’ora del giorno, ma l’environment circostante muta con essa. Le missioni diurne vertono generalmente sull’esplorazione, sul recupero dei lanci aerei e sullo svolgimento della trama; evitare le orde è molto facile sfruttando edifici e automobili, muovendosi quasi sempre con un netto vantaggio rispetto ai nemici. Tutto questo cambia al tramonto: l’orologio analogico di Crane ha una sveglia puntata per le 20.30, che suonerà al momento opportuno per segnalare al giocatore che “La notte sta arrivando”. I non-morti più pericolosi si svegliano al tramonto: questi “volatili” o “incubi” sono estremamente forti e veloci, completamente immuni alle armi bianche, ma estremamente sensibili ai raggi ultravioletti. Di fatto, ribaltano continuamente lo stato del gioco e Crane passa quindi da predatore a preda costretta a nascondersi per sopravvivere.

Il gioco in 1440p è godibile, mentre in 4K è ai limiti del giocabile, resta notevole vedere quanti FPS medi riesca a fare la TITAN X con filtri sparati al massimo.

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