Recensione: Arctic Freezer i32

Unboxing e montaggio

L’Arctic Freezer i32 arriva in una scatola compatta bianca/blu con in evidenza il prodotto. Nel fianco troviamo le specifiche tecniche del dissipatore mentre nel retro viene spiegata la particolarità ti questo dispositivo, ovvero quello di rimanere totalmente passivo se non è necessaria una grossa dissipazione.

Una volta aperto troviamo il dissipatore a torre ben protetto, la ventola da 120mm modello Arctic F12 PWM, molto silenziosa pur spostando una grande quantità d’aria, i supporti per montare le ventole con anche la seconda coppia in caso si voglia aggiungere una ventola in pull, il backplate completo di viteria e staffe di montaggio ed, infine, la pasta termica Arctic MX-4 e il manuale d’istruzioni.

A prima vista il dissipatore è ben costruito e curato, dotato di 4 heatpipe in rame con sezione 6mm. La parte a contatto con la CPU è di tipo Direct Touch, ovvero gli heatpipe aderiscono direttamente alla CPU senza ulteriore sezione d’appoggio. Sopra alla base degli heatpipe è presente un supporto metallico che serve per montare le staffe di ancoraggio, sistema che si è rilevato molto semplice e solido.

A dispetto delle dimensioni montare l’i32 è estremamente semplice e nel nostro caso ancor di più perchè l’abbiamo montato su una scheda madre con socket 2011-v3, quindi non è necessario utilizzare il backplate per l’ancoraggio. Le dimensioni sono di 150mm in altezza, 123mm in larghezza e 95mm in profondità con la sola ventola in push, non proprio piccolo ma, comunque, perfetto anche in presenza di Ram ad alto profilo. Nel nostro caso non c’è stato nessun problema con le Kingston HyperX Predator ad alto profilo.

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