Recensione: Acer Predator X34 con modulo NVIDIA G-SYNC

NVIDIA G-SYNC nel dettaglio

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Per parlare di fluidità percepita in-game bisogna partire da un presupposto: i giochi, per quanto ben realizzati e ottimizzati, non forniscono mai un frame rate costante.
Mentre la VGA renderizza un certo numero di frames, il monitor ci rende possibile la visualizzazione di tanti frames per secondo (FPS) tanti quanto sono gli Hz del monitor stesso. Dal momento in cui la scheda renderizza un numero di frames superiore al refresh del pannello, si presenta sul monitor un disallineamento verticale dell’immagine più o meno evidente ( il famoso tearing ).

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Ma vediamo di spiegarci meglio facendo con un esempio pratico!

Supponiamo di avere un monitor con refresh rate di 60Hz. Giocando, la nostra scheda video riesce a renderizzare 80 fotogrammi per secondo. In questo momento il monitor si sta aggiornando 60 volte al secondo mentre la scheda video sta aggiornando lo schermo 80 volte per secondo: la scheda video viaggia circa il 33%  più velocemente del monitor, questo all’atto pratico vuol dire che nel momento in cui lo schermo si aggiorna, la scheda video ha renderizzato 1 frame più 1/3 del frame successivo. Quel 1/3 di frame successivo sovrascriverà 1/3 del frame precedente e poi verrà visualizzato sullo schermo.
La scheda video poi completerà gli altri 2/3 di quel frame e renderizzerà i prossimi 2/3 del frame successivo e lo schermo si aggiornerà nuovamente. Cosa ne risulta? Che ogni 3 volte in cui lo schermo si aggiorna l’immagine è distorta, strappata.

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Per rendere solvibile il problema si ricorre al V-SYNC:  utilizzando il double-buffering, viene creata una regola che obbliga il back buffer a copiare sul frame buffer solo dopo il refresh del monitor. In questo modo anche se il monitor si aggiorna nel momento della copia del frame dal back buffer al frame buffer, tutto questo per evitare che  l’immagine venga visualizzata istantaneamente, evitando così l’effetto tearing.

Per riassumere possiamo dire che: quando il back buffer è completo di frame, il sistema aspetta il refresh e subito dopo il back buffer viene copiato nel frame buffer mentre un nuovo frame viene scritto nel back buffer.

Ma questo è un esempio “ideale”, ovvero quando il sistema sviluppa FPS superiori al refresh del monitor.

Vediamo ora l’esempio in cui gli FPS siano inferiori al refresh del monitor:

Il gioco ora gira a 40 fps. Questo vuol dire che viaggia il 33% più lentamente del nostro monitor, quindi ogni volta che il monitor si aggiorna la scheda video disegna 2/3 del frame successivo, il monitor si aggiorna e 1 frame viene copiato nel frame buffer, 2/3 del frame successivo vengono scritti nel back buffer e il monitor si aggiorna di nuovo.
Verrà visualizzato il primo frame per la prima volta e la scheda video completerà  l’ultimo terzo del frame successivo Ma dovrà aspettare il refresh dello schermo. Il monitor si aggiornerà e il frame 2 verrà inserito nel frame buffer, a questo punto la scheda video scriverà 2/3 del frame 3 nel back buffer e ci sarà un refresh del monitor, visualizzando per la prima volta il frame 2. L’ultimo terzo del frame 3 viene renderizzato e di nuovo bisogna aspettare il refresh del monitor. Quando si aggiorna il frame 3 viene copiato nel frame buffer e di conseguenza visualizzato.
Ci troviamo quindi con 4 refresh dello schermo ma solo 2 frames visualizzati. Considerando i 60 Hz del monitor, all’atto pratico vengono visualizzati solamente 30 FPS: decisamente meno dei 50 FPS di cui è capace la nostra scheda video, il tutto con possibili microscatti (stutter) e un lag notevole.

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Per evitare stutter, lag e tearing, NVIDIA ha creato una nuova tecnologia il G-SYNC

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Grazie al G-SYNC vi sarà una sincronizzare tra il monitor e l’output della GPU, invece di un (mal)adattamento della GPU al monitor, una vera e propria rivoluzione per avere un’esperienza al massimo sia in single player che in match competitivi!nvidia-g-sync-monitor-module

Citando il blog NVIDIA riportiamo quanto segue:

Luminari del settore come John Carmack, Tim Sweeney, Johan Andersson e Mark Rein sono stati letteralmente conquistati dalla tecnologia di miglioramento del gameplay NVIDIA G-SYNC. I giocatori e le leghe professionistiche di eSports stanno facendo la fila per usare NVIDIA G-SYNC, una tecnologia che permetterà di far emergere le reali qualità dei giocatori. Ora i riflessi conteranno ancora di più, grazie all’impercettibilità della sfasatura tra le azioni a schermo e i comandi da tastiera. In azienda, i nostri giocatori più accaniti stanno dominando i match LAN della pausa pranzo, utilizzando segretamente monitor G-SYNC per sbaragliare la concorrenza.