Progetto Anton part 4: Ahhhh la falegnameria…

Come potete ben capire, eravamo giunti al fatidico momento di fare il piano vero e proprio della scrivania, il cuore di Anton era pronto, la struttura tutta spazzolata e protetta con il trasparente. Come decidere il tipo di legno? Molto semplicemente abbiamo detto maggior resa con minima spesa, quindi la scelta è ricaduta su un lamellare d’abete per il suo costo molto basso! La tavola doveva misurare 150cm x 95cm ed il costo è stato di 50€ già piallata. Inutile dirvi che ci sono legni migliori, ma visto che la mia esperienza nel lavorare il legno era prossima allo zero assoluto, ho preferito volare basso…

Il passo successivo era la creazione del foro centrale per poter guardare Anton, ma soprattutto per poterci mettere le mani senza dover staccarlo ogni volta dal telaio della scrivania. Quindi grazie a complessi calcoli matematici, ovvero ribaltando tutto e centrando il telaio sulla tavola secondo le misure prese, ho tracciato la linea di taglio. Per questo genere di tagli ho scoperto a mie spese che il seghetto alternativo non è il massimo della vita, il taglio è stata una faticaccia e non si riesce a fare un taglio perfettamente dritto. Purtroppo non avevo alternative e non ho trovato nessuno che potesse prestarmi una sega circolare ad immersione, quindi ho fatto lo stesso il taglio e armato di tanta pazienza, ho cercato di correggere i difetti.

A questo punto andava stuccata la tavola, per eliminare le imperfezioni più grandi del legno, e rifinita con una bella carteggiata per prepararla alla verniciatura. Qui si apre un mondo a me sconosciuto, ma chiedendo un pò in giro ho optato per una colorazione con mordente all’alcool color ebano e una rifinitura cerata per dare luminosità al colore, ma soprattutto per creare un film protettivo sulla tavola.

Il mio ferramenta aveva solo i vecchi mordenti in polvere di una volta, da diluire con alcool, nessun prodotto già pronto, quindi è stato interessante trovare la giusta quantità di polvere per ottenere il colore desiderato. Considerate che è meglio non esagerare con la polvere, perchè se ne mettete poca non è un problema, al limite vanno date più mani, ma il contrario è irreversibile! Il consiglio “dell’esperto”: provate a colorare un pezzo di legno di scarto, ad esempio quello tagliato dal legno che state lavorando!

Passo successivo, la rifinitura cerata! Prodotto scelto? Tassani Decklasur U.V. rifinitura protettiva cerata. Ovviamente mi è stata consigliata, non la conoscevo minimamente… Per dare questo prodotto è necessario preparare la tavola carteggiandola finemente (con carta vetrata 1000), dare la prima mano, aspettare l’asciugatura di almeno 48h, ricarteggiare finemente, altra mano, ricarteggiare finemente, ultima mano.

Nelle istruzioni dicono che asciuga in 24h, ma fidatevi, non è così, meglio aspettare più tempo in modo che il prodotto sia veramente secco, altrimenti vi ritroverete a carteggiare un qualcosa di appiccicoso e non è il massimo… chissà come faccio a saperlo…

Una volta terminata la verniciatura il mio consiglio è di lasciarla asciugare molto bene, personalmente ho aspettato una settimana abbondante prima di montarla e appoggiarci sopra qualcosa, in questo modo il film protettivo sarà veramente pronto a svolgere la sua azione protettiva e soprattutto il suo odore se ne sarà andato!

Ottimo, non restava che passare all’ultima fase, il montaggio completo di Anton, del vetro centrale e dei vari dettagli, ma lo vedremo la prossima puntata!