Progetto Anton part 3: operazione a cuore aperto

Eccoci qui al nuovo appuntamento con il progetto Anton, eravamo rimasti al suo scheletro finito e pronto ad accogliere il cuore pulsante del progetto, pieni di autostima e carichi come una molla convinti di una sola cosa, che “SI PUO’ FARE!”. Cliccate qui se vi siete persi la parte 1 e la parte 2.

Giunti a questo punto vediamo quali sarebbero stati i componenti a finire dentro Anton e, come abbiamo detto nella prima puntata, molte parti sarebbero state nuove, ma molte sarebbero state recuperate dalla vecchia VoiceMachine. Alcune scelte sono state fatte anche per colpa del periodo storico e dello shortage che sta colpendo tutto il mondo, ad esempio il processore e la scelta di non cambiare GPU, mentre altre per avere la massima resa con la minima spesa, quindi facciamo l’elenco:

  • AMD Ryzen 7 5800X (l’obbiettivo era il 5900X, ma non c’era modo di trovarlo)
  • ASUS TUF Gaming X570-PLUS (nuova)
  • CORSAIR Vengeance LPX CMK16GX4M2B3200C16 2x8Gb (recuperate dalla vecchia build, lo sò che non sono il massimo per i Ryzen, ma il budget era limitato…)
  • CORSAIR PSU CX750F RGB (nuovo)
  • GPU momentanea ASUS NVIDIA GTX 1070 Dual (prestata gentilmente da DeathWalkeR)
  • GPU definitiva GIGABYTE NVIDIA RTX 2070 Windforce OC 3X 8Gb (in attesa di essere spostata da un’altra build ancora in uso)
  • APACHER Z280 M.2 NVme 240Gb (per il SO, recuperato dalla vecchia build)
  • 1x SSD Sandisk Ultra II 480b SATA (recuperato dalla vecchia build)
  • 2x Western Digital Blue 1Tb in Raid1 per i dati importanti (recuperati dalla vecchia build)
  • 1x Toshiba 1Tb per programmi e giochini non importanti

Per quanto riguarda la parte dissipazione avevo alcune componenti da recuperare e altre da comprare, sia per migliorare il raffreddamento, sia per appagare l’occhio:

  • Waterblock EK Supremacy EVO (recuperato da altra build e cambiata Backplate e Staffa per andare su socket AM4)
  • Radiatore Alphacool NexXos ST30 Full Copper X-Flow 360mm (nuovo, mi serviva per avere quel layout di ingresso/uscita)
  • Radiatore Corsair Hydro X Serie XR5 360mm (nuovo, il mio vecchio radiatore Raijintek da 360, durante il recupero dei pezzi, aveva svelato tutto il suo tempo d’utilizzo con una bella e vistosa perdita)
  • Vaschetta EK EK-RES-X3-400 enorme (recuperata dalla vecchia build)
  • Pompa D5 con cover Freezemod (nuova)
  • Tubo Alphacool AlphaTube HF 10/13 Clear (nuovo)
  • Liquido EK-CryoFuel Navy Blue (ovviamente recuperato…… scherzo!!!)
  • Raccordi Alphacool vari, EK e rubinetto Corsair (recuperati dalla vecchia build)
  • 2 set di ventole da 5 pezzi upHere RGB LED C8123-5 (prezzo troppo vantaggioso per non prenderle e prestazioni piacevolmente sorprendenti)
  • 2 set di filtri magnetici per ventole da 5 pezzi (nuovi)
  • Griglie per ventole recuperate da una scatola in cantina di vecchi PC
  • Un pulsante di accensione con led blu incorporato (nuovo)
  • Un led per l’attività dell’hard disk recuperato dal buon vecchio CoolerMaster CM690 (pace all’anima sua)

La parte iniziale serviva per predisporre tutta la parte di raffreddamento, quindi il posizionamento di pompa e vaschetta, il montaggio dei radiatori, delle ventole, il passaggio dei tubi e il posizionamento del pulsante d’accensione e del led di attività (che mi sono accorto ora aver già svelato alla fine della parte 2 xD). Il disegno fatto all’inizio era chiaro, ma solamente iniziando a montare sarebbe stato chiaro il giusto posizionamento. Inoltre Anton doveva rispettare uno stile industriale quindi i tubi dovevano “sembrare” dei percorsi precisi; si lo sò che vi state chiedendo perchè non ho utilizzato i tubi rigidi per dare quell’effetto e le risposte sono due: primo non volevo buttare via tutti i raccordi per tubi morbidi, secondo sono semplicemente pigro! Volete mettere fare manutenzione con i tubi morbidi rispetto ai rigidi?….

L’idea per i tubi morbidi era quella di fare un percorso parallelo alla scheda madre con una curva per arrivare al waterblock, quindi per tenere fermo il tubo la scelta più semplice è stata quella di andare dal ferramenta e con ben 40 centesimi prendere dei fermatubi in acciaio per tubo dell’acqua da 13mm, pratico ed obbiettivo raggiunto! Ora il prossimo passo era montare la scheda madre con il waterblock, l’altro radiatore, la GPU (provvisoria) e collegare il tutto…

Adesso per finire il cuore di Anton mancavano solo due cose: il liquido, i vari cavi e andava ancora montato il castelletto degli Hard Disk che, come visto nel disegno, avrebbe preso posto tra l’alimentatore e il radiatore. Per farlo c’erano due strade, comprarlo su Aliexpress oppure farlo da zero con due pezzi di lamiera: se in molte cose sono pigro, in altre l’idea di farmi la cosa da solo prende il sopravvento, quindi l’opzione 2 sarebbe stata la via! Una volta prese le misure per ospitare 4 HDD da 3,5” (uno slot per l’adattatore da 2,5”) non restava che tagliare con lo smeriglio 2 rettangoli di lamiera, fare una dima di 4 HDD e piegare la lamiera per formare due staffe a L. Infine una volta completato andava imbastito per fare i fori passanti di ancoraggio ad Anton e passare alla verniciatura, et voilà il castelletto eccolo qua!

Riempito il raffreddamento con il liquido EK Blue, fissati il tutto nell’intercapedine passacavi e messo il pannello di chiusura, Anton era pronto a prendere vita! Mancava ancora una cosa fondamentale, la tavola della scrivania e il vetro, ma questo lo vedremo nella prossima puntata!