Progetto Anton part 2: l’artigiano della qualità

Eravamo rimasti alla lista della “spesa” per iniziare a dare vita ad Anton ed al momento di iniziare il lavoro vero e proprio, se non avete ancora letto la prima parte la trovate qui.

Per iniziare c’era da scegliere da cosa partire e tutte le strade portavano al creare la struttura della scrivania, ma ovviamente perchè partire dalla strada più ovvia? Ovviamente il cuore di Anton era diventata la nuova priorità semplicemente perchè la voglia di far nascere il luogo dove Anton avrebbe preso vita era troppo golosa rispetto a creare dei rettangoli per la struttura della scrivania, ma la sorte è strana, il cuore di Anton sarebbe partito proprio da un rettangolo!

Come sono state scelte le dimensioni? Molto semplice, il progetto prevedeva due radiatori da 360mm ai due lati per l’estrazione del calore, quindi la profondità di Anton era abbastanza obbligata, mentre per la larghezza e l’altezza erano l’insieme dei calcoli dei vari componenti che dovevano prendere posto all’interno. Tutto questo poi sarebbe stato appeso sotto la scrivania, quindi era fondamentale calcolare il giusto posizionamento del telaio della scrivania per non dare fastidio alle gambe, calcolo fatto con potenti mezzi matematici per vedere fin dove sarei arrivato con le gambe una volta seduto, ovvero un metro a rotella e una tavola per simulare “Anton”. Sono sempre stato amante di scrivanie profonde quindi dopo tutte le varie rilevazioni la scelta è ricaduta su una tavola 150cm di larghezza (il massimo consentito dalla mia location) e una profondità generosa di 95cm, ovviamente nel disegno la profondità non era quella, altrimenti che gusto c’era?

Lo scheletro di Anton era stato creato, non restava che iniziare a dargli una parvenza di “computer” quindi tracciatura delle lamiere e taglio al plasma computerizzato per la massima precisione….. Macchè taglio al plasma! Avevamo detto con solo gli attrezzi a disposiozione e minimo costo, quindi seghetto alternativo e lama da ferro! E poi avevamo detto stile industrial e lo stile industrial vero non è per fighetti!

Tra una lamiera e l’altra l’occhio è caduto su un vecchio case che usavo tanti anni fa, un glorioso Cooler Master CM690 prima versione, che avevo già devastato con modifiche varie e una predisposizione “alternativa” per un radiatore da 240mm che di base ovviamente non aveva…

… e a cosa poteva servire? Il mio interesse era sicuramente orientato alla struttura di blocco della scheda madre e relativi slot delle schede, in modo da avere una base da cui partire, quindi non restava che rompere tutti i rivetti per prendere la parte che mi serviva, Cooler Master non aveva sicuramente risparmiato in rivetti a suo tempo, ne avrò trapanati una cinquantina! Una volta recuperata la parte desiderata andava semplicemente adattata, modificata con il pannello posteriore nuovo e verniciata per poter far parte di Anton.

Giunti a questo punto non si poteva più indugiare, era necessario il telaio della scrivania per poter proseguire, quindi era giunto il momento di creare i due bei quadratoni per le gambe e di unirle insieme. Come potete vedere il cuore di Anton presenta uno scalino nella sua struttura perchè durante la sua costruzione la domanda era sempre la solita, come lo attacco sotto? Semplicemente la struttura della scrivania doveva fare anche da punto di ancoraggio e chiusura di Anton, quindi nei quattro angoli superiori sono stati fatti dei fori passanti, mentre nel telaio della scrivania sono stati saldati, all’interno dello scatolato, 4 dadi per poter fissare tutto con dei perni, in modo da permettere ad Anton di essere smontato in caso di necessità. Il risultato finale del telaio è questo.

Ok, struttura quasi finita, per poter andare avanti andava finito il contenitore del cuore di Anton e non restava altro da fare che continuare la creazione dei pannelli laterali con i relativi spazi per le ventole di raffreddamento e tutti i fori di ancoraggio dei radiattori e delle ventole. Per farlo ho creato una dima di carta con tutti i segni e ho utilizzato una sega a tazza per ferro da 115mm, perfetta per i fori delle ventole. Rispetto al disegno originale la scelta delle ventole frontali per l’immissione di aria fresca è ricaduta su 4 ventole da 120mm centrate per due buoni motivi, primo perchè le ventole che ho scelto le vendevano in scatole da 5, 6 servivano per i radiatori e 4 avanzavano, a casa mia non si butta via niente e secondo perchè esteticamente mi piaceva decisamente di più.

Per oggi il racconto si ferma qui, la prossima puntata sarà tutta basata sull’assemblaggio di Anton, tra pezzi nuovi e pezzi recuperati dal vecchio PC, quindi a presto!!

P.S. In questo progetto purtroppo è stato maltrattato un case Cooler Master, ma fortunatamente non era considerato specie a rischio.