Recensione: Thermaltake Core P5

Unboxing e prime impressioni

All’interno della sua confezione troviamo, protetto da un imballo di polistirolo, il piano principale che compone il P5, alcune scatole contenenti i vari componenti da assemblare, tra cui i piedistalli, il supporto alimentatore, il supporto delle schede e le 4 colonne di acciaio cromato che sosterranno la paratia trasparente che “chiude” il case. Oltre ai due grossi piedistalli per l’installazione verticale, Thermaltake fornisce anche 4 robusti piedini per l’installazione del P5 in orizzontale, ma ci vorrà parecchio spazio sulla scrivania per trovargli posto.

La struttura si presenta molto robusta, ben rifinita e curata in ogni minimo particolare e la cosa non è di poco conto visto che il P5, come abbiamo già detto, è un case completamente aperto e lascia a vista ogni particolare. La struttura del case è basata interamente sul piano di appoggio della mainboard e la sua cover posteriore che permette di nascondere i cavi e dove trovano posto anche 3 slot per gli hard disk. Questa struttura è curata in ogni dettaglio, come le 5 feritoie passacavi gommate, la finestra per il montaggio dei dissipatori, il supporto per il PSU, gli spazi per ulteriori 3 hard disk forniti di supporti tool-less (non se montiamo dischi da 2,5”) e l’enorme griglia, con filtro antipolvere magnetico, che può ospitare radiatori da ben 480mm.

La parte frontale è ridotta all’osso, giusto la larghezza dell’intercapedine passacavi, dove sono presenti il pulsante per l’accensione, le prese jack per cuffia e microfono e le 4 porte USB, due 3.0 e due 2.0. Nella parte destra del case troviamo una parete costruita a griglia per il passaggio dell’aria e tutta la serie di fori per il fissaggio delle staffe VESA per trasformare il P5 in un Wall-PC. Tolte le viti possiamo accedere all’intercapedine del case che, come abbiamo detto in precedenza, permette la gestione dei cavi e il montaggio di 3 hard disk rendendoli nascosti alla vista; lo spazio non è moltissimo come profondità, ma vista l’enorme superficie a disposizione non sarà difficile gestire molti cavi contemporaneamente.

Una volta finito l’assemblaggio del P5 notiamo subito la somiglianza con i banchetti da test, solo che il livello dei dettagli è molto più curato ed inoltre questo prodotto ha un’altra particolarità che lo rende unico nel suo genere, ovvero il Riser Card PCI-Ex, di ottima fattura, che permette il montaggio della scheda video in verticale mostrando il design del dissipatore delle schede video, una soluzione veramente ottima visto che stiamo parlando di PC dove il design conta tantissimo. Ovviamente la griglia di fissaggio delle schede PCI può esser posizionata nella posizione classica e sarà una scelta obbligata se scegliamo di montare più di una scheda video.