Recensione: Cooler Master Masterkeys Pro S RGB Keyboard

Unboxing e Prime Impressioni

Cooler Master invia questa Masterkeys Pro S in una scatola che poco lascia all’immaginazione, una stampa della tastiera la fa da padrona sul frontale, mentre sul retro troviamo tutte le caratteristiche e feature principali. Una volta aperto il box troviamo la tastiera all’interno di una sacca in tela nera: in uno scomparto tutto il bundle composto dal cavo microUSB, estrattore per i keycaps ed il manuale.

La cosa che salta subito all’occhio di questa Masterkeys Pro S è la qualità costruttiva e la cura dei dettagli, il design è veramente minimal, quindi elegante e sobrio da spenta, ma una volta collegata sa diventare aggressiva al punto giusto e in modo del tutto personale.

Come già detto a più riprese, Cooler Master per questa Masterkeys Pro S ha scelto una retroillumazione RGB totalmente customizzabile, che si parli del singolo tasto o di un effetto, questa Masterkeys Pro S permette veramente infinite possibilità, dalla colorazione monocromatico, a effetti rainbow, pioggia, singolo tasto o crearsi un proprio preset. Per i pigri invece Cooler Master mette a disposizione il download di centinaia di preset ufficiali e/o creati dagli utenti.

Il software è abbastanza semplice; permettendo di impostare la retroilluminazione e di fare praticamente tutto quello che desideriamo.  Come già detto sono disponibili diversi profili preimpostati. Dal software è possibile selezionare ogni singolo tasto e scegliere un colore, soluzione ottima per impostare diverse colorazioni dei singoli tasti in base al gioco. I profili disponibili sono 4 e si attivano mediante il tasto funzione (FN), lo switch tra i vari profili è davvero molto semplice e veloce.

Le opzioni di illuminazione sono tutto sommato più che discrete, è possibile selezionare un colore statico dalla tavolozza per dare al tasto desiderato quella colorazione, oppure creare dei preset propri o come già detto, scaricarne di nuovi dal sito ufficiale.
Nel software manca completamente una parte riguardante le macro, che sono registrabili mediante il tasto FN in modalità “on-the-fly” ma che appunto non possono essere modificate se non registrandole nuovamente da capo; questa è forse l’unica lacuna che abbiamo trovato in questa tastiera.